Quando darsi del tu
All’interno delle diverse realtà aziendali, il tipo di comunicazione verbale da utilizzare rappresenta ancora un vero e proprio dilemma. Tra colleghi, superiori, tra manager e subordinati, quando usare il “lei”, quando il “tu”? In base alle circostanze e ai luoghi di lavoro, gli interlocutori scelgono di volta in volta
quale sia la forma di comunicazione più idonea, formale o confidenziale, a seconda dei casi.
Innanzitutto, è opportuno sottolineare che non vi sono vere e proprie regole. Ad ogni modo, in qualsiasi situazione lavorativa (e non), è buona norma portare sempre rispetto al proprio interlocutore. Tuttavia, l’atteggiamento con il quale ci si pone gioca indubbiamente un ruolo di fondamentale importanza.
Generalmente, all’interno di aziende particolarmente dinamiche ed in tutte le organizzazioni giovani, caratterizzate da velocità e flessibilità, nonché da una comunicazione decisamente diretta, il registro più adottato è il “tu”; il “lei” potrebbe risultare fuori luogo, quando non addirittura una forma di comando. L’utilizzo di questo allocutivo, infatti, è indubbiamente indice di rispetto ma, d’altra parte, può apparire anche sinonimo di potere: il nostro interlocutore potrebbe sentirsi inibito verso un qualsiasi tipo di confronto.
Un buon team funziona sia attraverso relazioni formali che informali. Il “tu” risulta più trasparente, semplice e diretto attivando, tra le varie componenti dell’azienda, sentimenti di solidarietà e sintonia reciproca. Il “lei”, d’altro canto, è sicuramente più cortese e cordiale.
L’utilizzo di tale registro è consigliato soprattutto in determinate situazioni, quali, ad esempio:
- colloqui con personaggi particolarmente autorevoli (o funzionari pubblici);
- servizi di contact center con personale di front line;
- manifestazioni ufficiali (convegni, conferenze stampa, etc.);
- comunicazione tra manager e subordinati.
Ogni azienda, ad ogni modo, è libera di stabilire autonomamente lo stile di comunicazione che preferisce. E’ comunque importante sottolineare che, anche se la decisione dell’allocutivo da utilizzare è molto importante, molto spesso sono l’atteggiamento generale e la comunicazione non verbale dei soggetti a determinare la qualità delle relazioni interpersonali, nella vita quotidiana come all’interno di un’azienda.